NAPOLI LETTERARIA: SCEGLI IL TUO AUTORE, IO TI MOSTRERO' LA "SUA" NAPOLI
QUANDO GLI INTELLETTUALI ERANO ANCHE TRAVEL BLOGGER E INFLUENCER
NAPOLI LETTERARIA: SCEGLI IL TUO AUTORE, IO TI MOSTRERO' LA "SUA" NAPOLI
QUANDO GLI INTELLETTUALI ERANO ANCHE TRAVEL BLOGGER E INFLUENCER
Veduta di Napoli dalla Certosa di san Martino
Da sempre Napoli con i suoi dintorni, per la sua stratificazione storica, per la sua cultura e per il suo paesaggio, è stata meta prediletta di artisti, poeti e scrittori. Dai loro diari di viaggio e dai loro racconti, si possono ricostruire dei veri e propri tour. Attraverso le parole di chi l'ha visitata e di chi l'ha vissuta è possibile ripercorrere dunque degli itinerari letterari ricchi di fascino. Una visita guidata nei luoghi e con le parole di chi l'ha raccontata, vi sorprenderà.
Tra le motivazioni al viaggio c'è da considerare, inoltre, il richiamo suscitato dal fascino letterario di alcuni luoghi. Molti di questi, infatti, hanno legato il loro nome a poeti e scrittori le cui opere li hanno resi immortali. Basti pensare alla tomba di Virgilio nel Parco Vergiliano a Piedigrotta. Il poeta latino, che fu cantore delle origini mitiche di Roma e autore dell’Eneide, è venerato come un nume tutelare della città, al punto che per secoli il suo sepolcro fu meta di pellegrinaggi quasi religiosi da parte di intellettuali e studiosi. Nel Parco Vergiliano c'è, inoltre, il mausoleo di un altro grande poeta, Giacomo Leopardi. Il poeta recanatese negli ultimi anni della sua vita, si trasferì a Napoli attratto dal clima mite e dall'ambiente vivace. Qui compose alcune delle sue opere più intense, come La ginestra, riflessione amara sulla condizione umana, ispirata dal paesaggio lunare del Vesuvio. Nella biblioteca Nazionale di Napoli si conservano i manoscritti autografi di diverse opere di Giacomo Leopardi, tra cui i Canti come L'Infinito e A Silvia. Muovendosi tra Napoli e i suoi dintorni, una visita guidata sui luoghi di Leopardi vi porterà da Mergellina ai Quartieri Spagnoli fino a Torre del Greco nella famosa Villa delle Ginestre.
Goethe
Il fascino della città partenopea – sospesa tra cielo e mare, tra la vitalità del presente e il suo glorioso passato – ha attirato nei secoli alcune tra le menti più brillanti della cultura europea. Johann Wolfgang von Goethe, nel suo Viaggio in Italia, descrive con meraviglia il paesaggio di Napoli e la vitalità del suo popolo. Rese celebre un'espressione che lui sente a Napoli e che renderà iconica: “Vedi Napoli e poi muori”, per descrivere l’estasi del viaggiatore di fronte a tanta bellezza.
Nel 1857 fu la volta di Herman Melville, l'autore di Moby Dick, che durante un viaggio in Italia si fermò una settimana in Campania, visitando Napoli, Pompei, Sorrento e i Campi Flegrei. Muovendosi tra i paesaggi vulcanici e ricchi di storia dell'area Vesuviana e di quella flegrea scrive nel suo Diario italiano: "la mostruosa assenza dei rimorsi della natura – le distruzioni della guerra – città bruciata". Eppure, in un’osservazione tanto acuta quanto disarmante, aggiunge: "Si penserebbe, invero, che gli abitanti di qualsiasi città moderna costruita in questi luoghi debbano essere intristiti dalla vista di queste cose. Ma no. È la città più gaia del mondo."
Sempre nell'Ottocento, un altro grande personaggio che visitò Napoli fu Hans Christian Andersen, il grande favolista nonché viaggiatore instancabile, che nella città partenopea tornò diverse volte. Andersen descrive la città come un luogo fiabesco e sorprendente: “Quando sarò morto tornerò a Napoli a fare il fantasma, perché qui la notte è indicibilmente bella”.
Lungomare con la collina di Posillipo
Tra i poeti e scrittori italiani, invece, si ricordano tra i tanti, Giuseppe Ungaretti e Gabriele D’Annunzio. Quest'ultimo soggiornò a lungo a Napoli e in Campania, dove fu profondamente influenzato dalla sensualità e dalla bellezza decadente di questi luoghi. D’Annunzio sentiva in Napoli una “città antichissima e giovanissima insieme”, un crocevia di memorie classiche e pulsioni moderne. Giuseppe Ungaretti, invece, si trova a Napoli nel 1916, in licenza della guerra. Qui scriverà la poesia “Natale”.
Ma Napoli non è soltanto musa ispiratrice per viaggiatori italiani e stranieri. La città è anche madre di scrittori che l’hanno raccontata con amore, crudezza e poesia. Come Matilde Serao, prima donna a dirigere un quotidiano in Italia, fondatrice del Mattino, che ne ha descritto con occhio lucido e appassionato le contraddizioni e le miserie, ma anche la forza vitale del suo popolo. Oppure Francesco Mastriani, prolifico romanziere dell’Ottocento, che ne ha raccontato i quartieri popolari e le tragedie sociali con realismo e partecipazione. E ancora Salvatore Di Giacomo, poeta e drammaturgo, che ha saputo restituire in dialetto napoletano l’anima più autentica della città, con versi che sono diventati canzoni immortali.
La forza magnetica di Napoli sta nella sua ambivalenza eterna: città luminosa e oscura, colta e popolare, tragica e ilare, dove ogni angolo può diventare una pagina di romanzo, un verso di poesia o una scena teatrale. Il suo golfo incantato, la vitalità delle sue strade, l’eredità greco-romana, il Vesuvio, le isole e le leggende – tutto contribuisce a renderla uno scenario letterario senza eguali.
Tu, da quale poeta o scrittore ti vorrai fare guidare in visita a Napoli?