CHIESA DI SANTA MARIA LA NOVA: SINTESI DI STORIA, ARTE E SPIRITUALITA'
CHIESA DI SANTA MARIA LA NOVA: SINTESI DI STORIA, ARTE E SPIRITUALITA'
Soffitto ligneo intagliato e dorato
Nel cuore pulsante del centro storico di Napoli si cela un luogo straordinario, capace di unire arte, fede e memoria storica: il Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova. Fondata nel 1279 per volontà di Carlo I d’Angiò, la chiesa sorse per sostituire l’antico convento francescano di Santa Maria ad Palatium, demolito per fare spazio alla costruzione del Maschio Angioino. Il nuovo sito, dove un tempo si ergeva la Torre Maestra a guardia del porto, divenne così il custode di una delle più affascinanti stratificazioni artistiche della città. La chiesa, originariamente in stile gotico, fu profondamente trasformata nel corso dei secoli, soprattutto a causa di eventi catastrofici come il devastante terremoto del 1456 e l’esplosione della polveriera di Castel Sant’Elmo nel 1587. Ricostruita a partire dal 1596, con contributi attribuiti ad Agnolo Franco, la chiesa assunse l’aspetto attuale, frutto di una fusione armoniosa di stili rinascimentali e barocchi. La facciata, severa ma elegante, in piperno a vista, è introdotta da una scalinata con balaustra marmorea e da un portale affiancato da colonne di granito. Sopra di esso, una delicata statua della Vergine, databile ai primi del Seicento, accoglie i visitatori con un’aura di mistico silenzio. L’interno è un trionfo decorativo: il soffitto ligneo cassettonato, intagliato e dorato, ospita scene della vita della Vergine e capolavori di pittori come Belisario Corenzio, Francesco Curia, Girolamo Imparato e Fabrizio Santafede. Ogni angolo della chiesa racconta una storia. Gli affreschi del transetto, le cappelle laterali, le statue e i monumenti funebri rappresentano non solo episodi religiosi, ma anche il gusto, la devozione e la cultura di epoche diverse. L’altare maggiore, progettato da Cosimo Fanzago, con statue di Sant’Antonio e San Francesco di Agostino Borghetti, è un altro esempio di raffinata spiritualità. Il complesso include anche due chiostri. Il più piccolo, affrescato con episodi della vita di San Giacomo della Marca, introduce alla suggestiva Sagrestia e all’Antico Refettorio, dove un affresco attribuito al Bramantino, “La Salita al Calvario”, incanta con la sua intensità drammatica.
Chiostro
Ma è il Chiostro di San Giacomo della Marca, realizzato a fine Cinquecento da Giovanni Cola di Franco, a catturare l’attenzione con la sua architettura armonica: colonne ioniche, archi a tutto sesto e affreschi attribuiti a Simone Papa ne fanno un perfetto esempio di eleganza rinascimentale. Visitare Santa Maria la Nova significa immergersi in un viaggio nel tempo e nello spirito, dove ogni affresco, ogni statua, ogni pietra racconta di un passato che continua a vivere. È un luogo che incanta, che invita al silenzio e alla contemplazione, offrendo a chi vi entra un'esperienza indimenticabile tra fede, arte e storia.
Tomba di Dracula
Tra le tante meraviglie custodite nel Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, ce n’è una che spicca per fascino e mistero: la presunta tomba di Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come Vlad l’Impalatore o, nella leggenda, Dracula. Secondo una suggestiva teoria, dopo la sua morte in battaglia nel XV secolo, i resti del principe voivoda non furono sepolti in patria, come si è a lungo creduto, ma trasportati in gran segreto a Napoli, forse grazie a legami diplomatici o familiari con la nobiltà del tempo. La leggenda vuole che proprio una cappella laterale della chiesa napoletana custodisca la sua sepoltura nascosta. Lì, una lapide antica e un monumento funebre adornato con simboli criptici e iscrizioni insolite hanno attirato negli anni l’attenzione di storici, studiosi e appassionati del mistero. Alcuni elementi, come la rappresentazione di un drago e riferimenti araldici, sono stati interpretati come indizi della presenza di Vlad III, appartenente all’ordine del Drago (da cui deriva il nome “Dracula”). Sebbene non ci siano prove definitive a sostegno di questa ipotesi, il mistero rimane vivo e contribuisce a rendere Santa Maria la Nova ancora più affascinante. Una chiesa che già racconta secoli di storia sacra e arte, si arricchisce così di un racconto che intreccia leggenda, politica medievale e gotico immaginario.